Il presidente della Direzione provinciale del Pd modenese Giovanni Taurasi interviene su quanto sta accadendo in questi giorni in Parlamento. Ecco il suo commento:
«In queste ore, quando la nostra attenzione è rivolta giustamente alle emergenze che stanno nuovamente colpendo il nostro territorio, in primo luogo l’alluvione e la piena dei fiumi che minacciano nuovamente le nostre comunità, non possiamo restare indifferenti a ciò che sta accadendo anche nelle istituzioni nazionali, perché rischia di rompersi anche l’argine della democrazia. La comunicazione istantanea a cui siamo abituati dai media, nonché gli anni di scadimento morale dai quali veniamo che hanno compromesso la credibilità delle istituzioni, non ci consentono a volte di coglierne la gravità, eppure i fatti accaduti in Parlamento e nelle aule delle commissioni sono gravissimi. Si sono verificati veri e proprio episodi squadristici (verbali e fisici), e non credo di usare impropriamente questo termine. Ma purtroppo, e sottolineo purtroppo, all’esterno delle istituzioni pare dominare un sentimento di forte indifferenza o sottovalutazione. Il Paese è travolto da una crisi economica devastante, e in queste ore da emergenze straordinarie (in primo luogo le alluvioni). Ciò che accade a Roma e nei luoghi della politica è percepito come qualcosa di sempre più lontano e distante. Ho la sensazione che si stia passando dall’antipolitica (un sentimento non proficuo ma per certi versi comprensibile di fronte agli scandali di questi anni) all’indifferenza nei confronti della politica. Che è un fenomeno ancora più grave e pericoloso, perché è proprio nell’indifferenza che la democrazia rischia di morire. O si riaccende la speranza e la fiducia nella politica e nelle istituzioni, con fatti e opere concrete che affrontino i problemi del Paese, oppure siamo su un piano inclinato che ci porta verso il baratro. E chi soffia sul fuoco sta solo contribuendo ad incendiare il Paese, non a risolvere i problemi enormi che abbiamo. Le cronache parlamentari riprendono le affermazioni del deputato pentastellato De Rosa, protagonista di una violenza verbale inaudita con offese pesanti rivolte a sue colleghe, tra cui la parlamentare modenese Giuditta Pini, nelle aule parlamentari e di commissione. Poi, per scusarsi, ha voluto precisare che non si riferiva solo alle parlamentari del PD, ma a tutte le donne. Ah ecco, adesso ci siamo. E noi che lo avevamo preso per un villano. Mi vergogno di quell’aggressione sessista e volgare come uomo –lo preciso, perché molte donne hanno manifestato il loro sdegno, ma dovremmo essere noi uomini a prendere per primi le distanze da tali dichiarazioni – e voglio esprimere la mia solidarietà personale e politica alle parlamentari aggredite. E mentre lui inveiva i suoi colleghi impedivano al Parlamento di lavorare. Il passo dalle aggressioni verbali a quelle fisiche è brevissimo. E mi pare che il limite sia stato varcato. A pensarci bene, i parlamentari pentastellati hanno ragione a non voler essere definiti Onorevoli. Non lo sono per nulla. Però anche il termine Cittadini mi sembra che stia loro un po’ stretto e che sia anche offensivo…
Per noi cittadini, intendo».