Ponte Alto, le Democratiche parlano di violenza sulle donne e maternità

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Fa il punto su due questioni molto attuali il programma di appuntamenti voluto dalla Conferenza provinciale delle Democratiche modenesi per la Festa provinciale de l’Unità. La sera di martedì 29 agosto si tiene il primo incontro “Violenza sulle donne: istituzioni e associazioni insieme per prevenirla e contrastarla”. Intervengono la senatrice Francesca Puglisi, presidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio, l’assessora alle Pari opportunità della Regione Emilia-Romagna Emma Petitti, la presidente dell’associazione Casa delle donne contro la violenza Paola Santoro e Natascia Corsini del Centro documentazione donna. Modera Daniela Depietri, componente dell’Esecutivo della Conferenza delle Democratiche modenesi. Domenica 10 settembre, invece, è in programma l’incontro “Mamme, perché sì perché no. Idee a confronto sulle strategie per dare rilevanza sociale alle esperienze e alle scelte delle donne”. Intervengono la delegata del Dipartimento nazionale mamme del Pd Titti Di Salvo, Pina Nuzzo del Laboratorio donne, la presidente della Commissione di Parità della Regione Emilia-Romagna Roberta Mori e la coordinatrice regionale della Conferenza delle Democratiche Lucia Bongarzone. Coordina la delegata alle Pari opportunità della Provincia di Modena Caterina Liotti. Ecco la nota delle Democratiche modenesi:

“Il grado di civiltà di un Paese si misura dalle condizioni delle donne” sosteneva il filosofo Charles Fourier. Abbiamo quindi provato a declinare in tal senso alcune delle parole d’ordine della Festa. Sicurezza: una città sicura per le donne è una città sicura per tutti. Città più presidiate, più illuminate e più animate, dove non ci si senta meno libere di muoversi la notte perché donne. Fortunatamente sono in calo i reati violenti, ma oltre cento donne ogni anno vengono uccise da uomini con cui hanno avuto una relazione affettiva e migliaia subiscono altre forme di violenza. Le origini culturali della violenza maschile sulle donne necessitano di un impegno differente rispetto alle classiche politiche per la sicurezza, ma devono essere sistematiche e proporzionate alla gravità del fenomeno. Uguaglianza: l’Italia nella classifica stilata dal World Economic Forum sul divario uomo-donna crolla di 9 posizioni attestandosi al 50° posto su 144 Stati. Il nostro Paese, in particolare, è solo 117esimo nella partecipazione delle donne alla società e all’economia: abbiamo perso posizioni a causa di un tasso di occupazione femminile molto inferiore alla media europea, delle differenze salariali e delle scarse opportunità di carriera. Tutte le indagini sottolineano come tale dato, che blocca lo sviluppo economico del Paese, abbia come causa principale l’eccessiva quantità di lavoro di cura non pagato e la carenza dei servizi di welfare. Rafforzandoli otterremmo un duplice risultato: allargheremmo la richiesta di professionalità tipicamente femminili e favoriremmo le scelte di maternità. Di tutto questo parleremo nel corso dei due incontri organizzati alla Festa provinciale de l’Unità programmati per la sera di martedì 29 agosto e domenica 10 settembre”.